di Marco Rizzi

Nel 1988, proprio mentre si apprestava a rilasciare una nuova linea ZX, adidas si trovava in un periodo di crisi che durava ormai da diversi anni. Durante gli anni ’80 il brand tedesco si trovò a dover affrontare la scomparsa prima dello storico fondatore Adi Dassler e, pochi anni dopo, anche quella del figlio Horst, a lui succeduto. Nel 1987 adidas viene venduta ad una cordata francese e deve anche affrontare il fatto che, ormai, il brand delle tre strisce è entrato nell’immaginario comune come un elemento di stile e non come un produttore di materiale tecnico, approccio seguito dai moltissimi rivali. Nella seconda metà degli anni ’80 adidas sviluppò la linea ZX, una serie di modelli da running che avrebbe fatto da base per il rilancio del brand negli anni successivi. Nel 1989 appunto adidas lancia sul mercato i due modelli principali della linea ZX “000” (ovvero indicata da numeri con quattro cifre), la ZX8000 e la ZX9000.

La ZX8000 si rivelerà uno dei più importanti modelli da running prodotti da adidas, un vero concentrato di nuove tecnologie e dettagli che entreranno di diritto nella storia delle sneakers. Prima di tutto la colorway: un insolito turchese con dettagli gialli, che prenderà il nome di aqua, viene utilizzato sia per la tomaia che per la midsole. La costruzione della ZX8000 è molto complessa e coinvolge diversi materiali, come suede sintetico e mesh per la tomaia, TPU per il supporto rigido del tallone, la particolare mescola a lunga durata “Monza F1” per l’outsole. A catalogo la ZX8000 è indicata come un modello running stabile e molto ammortizzato, a partire dal 1990 sarà infatti rinominata ZX8000 C, ovvero “Cushioning”. Queste caratteristiche sono rese possibili dall’utilizzo di una nuova mescola per produrre la suola sviluppata dalla BAYER, la Purolyte, e dall’utilizzo di un inserto Soft Cell sotto al tallone. La tecnologia Soft Cell consisteva in piccole sfere di poliuretano di una densità diversa da quella della suola, l’elasticità del TPU aiutava ad assorbire la maggior parte degli urti ed a restituire energia durante la corsa. Un altro fattore che determinò il successo della ZX8000 fu l’utilizzo del sistema Torsion, che utilizzava delle piastre inserite nella suola ed una barra antitorsione in kevlar per dare stabilità alla corsa su lunghi tragitti, quando si tende a modificare la postura del piede.

Come detto la ZX8000 è la sintesi delle migliori tecnologie adidas disponibili nel 1989 e si può considerare come uno dei migliori modelli adidas a livello di design per quel periodo. L’approccio “no nonsense che ha portato alla creazione di un modello tecnico estremamente tecnologico e competitivo sul mercato sarà la “miccia” che innescherà il processo di rinnovamento intrapreso da adidas che porterà al lancio della linea EQT tra il 1991 ed il 1992, determinando così un rilancio del brand e la nascita di moltissimi modelli ricordati ancora oggi a distanza di oltre venticinque anni per il successo e per le molte tecnologie lanciate ed utilizzate fino ai primi anni ’00.

Le numerose retro prodotte a cavallo tra anni ’90 e 2000 (prima prodotte in Germania e Francia, poi in Asia) e la colorazione inusuale contribuirono a rendere la ZX8000 molto amata dagli appassionati di sneakers, amore che crebbe nella seconda metà degli anni ’00 quando il modello fu utilizzato per una serie di collaborazioni nell’ambito del progetto Consortium.

Tra queste collaborazioni, una delle più rare e ricercate è la aZX8000, una particolare versione della ZX8000 prodotta nel 2009 per celebrare i vent’anni del modello, ideata dai due designer che lo crearono: Jacques Chassaing e Markus Tahler. Di questa aZX8000 furono prodotte soltanto ventidue paia, una per ogni store membro del progetto Consortium. Ogni store ha potuto scegliere se tenere, regalare o mettere in vendita il proprio paio, rendendo la aZX8000 virtualmente introvabile ed, automaticamente, una delle colorazioni più amate dai collezionisti.

Author Marco Rizzi