di Marco Rizzi

Il terzo capitolo della signature line di Michael Jordan, la Air Jordan 3, fece il suo debutto durante la stagione 1987/1988 ed è ancora oggi considerato come uno dei modelli più belli prodotti da Nike per MJ oltre che un vero punto di svolta nella storia delle sneakers ideate per “His Airness”. È con questo modello, infatti, che fa il suo debutto a capo del team di design di Air Jordan Tinker Hatfield, che sostituisce Bruce Kilgore (Air Jordan 1 e Air Jordan 2) diventando uno dei protagonisti della storia del brand. Hatfield decise di cambiare nettamente direzione rispetto al design dei primi due modelli, esteticamente molto vicini alle silouhette Nike di inizio anni ’80, creando qualcosa di mai visto prima. È proprio con la Air Jordan 3 che, insieme al personaggio di Mars Blackmoon interpretato da Spike Lee nelle pibblicità del modello, fanno il loro debutto nella linea l’Air Unit visibile (in una midsole ereditata dalla Air Revolution, primo modello basket ad utilizzare la tecnologia Air Max), l’iconico Elephant Print su tallone e Toecap e, soprattutto, il “Jumpman” che sostituirà da quel momento il “Wings Logo” ideato da Peter Moore per la Air Jordan 1.

Molti dicono che fu proprio l’impegno profuso da Hatfield e dal suo team per creare un prodotto unico per la linea Air Jordan a convincere un riluttante MJ a rispettare il suo contratto con Nike visto che, the GOAT, nutriva forti dubbi riguardo le reali intenzioni del brand di Beaverton sul al centro di un progetto importante in ambito basket.

Probabilmente, il principale highlight “on court” della Air Jordan 3 è la partecipazione di Jordan alle varie competizioni dell’ All Star Weekend 1988, ospitato “in casa” al Chicago Stadium. Il sabato MJ da spettacolo indossando la Air Jordan 3 “White/Cement Grey” vincendo uno storico Slam Dunk Contest per soli due punti alla “schiacciata supplementare” contro Dominique Wilkins, mentre la domenica ipoteca il titolo di MVP della gara delle stelle con quaranta punti facendo debuttare sui parquet NBA la Air Jordan III “Black/Cement Grey”, pur indossando la divisa bianca della Eastern Conference. La stagione 1987/1988 si chiuderà per MJ con una lunga lista di titoli individuali: MVP stagionale, miglior difensore e capocannoniere della lega. L’avventura ai Playoffs si chiuderà però ancora una volta contro i Bad Boys dei Detroit Pistons alle semifinali di Conference ma, come si sa, la vendetta è un piatto che va servito freddo e Jordan avrà modo di rifarsi negli anni successivi.

Come detto, la Air Jordan 3 è uno dei modelli preferiti di appassionati e collezionisti, oltre che uno dei tre modelli parte della primissima serie di Retro prodotte nel 1994. Nel corso degli anni sono state prodotte moltissime colorways ed alcune collaborazioni, come quelle con Solefly e l’Ospedale Pediatrico Doernbecher anche se, i pezzi più rari e ricercati dai collezionisti rimangono quelli prodotti per le università americane sponsorizzate Air Jordan, come Oregon, Michigan e North Carolina.

Author Marco Rizzi