di Marco Rizzi

La carriera di Kobe Bryant è stata caratterizzata da due grandi contratti di endorsement con brand produttori di scarpe, uno con adidas dal 1996 al 2002 e uno con Nike dal 2003 alla sua tragica scomparsa.
Nonostante sia abbastanza facile dividere la sua carriera in queste due fasi, ricordarsi quanti e quali modelli siano stati prodotti dai due brand per il Black Mamba può risultare più complesso, per questo qui sotto c’è una timeline dei signature model prodotti per Kobe Bryant nel corso degli anni.

1996

Bryant entra nell’NBA come un fresco liceale parte di uno dei più forti NBA Draft di tutti i tempi, catapultato fin da subito in uno scenario difficile come quello dei Los Angeles Lakers alla ricerca di nuovi stimoli ed equilibri.
Bryant firma un contratto con adidas che non decide subito di affidargli un signature model, infatti Kobe indossa prima la Top Ten 2000(contemporaneamente ai piedi di un ragazzo della Florida di nome Tracy McGrady) e poi la EQT Elevation ’97, che verranno per sempre associate alla sua figura mentre spicca il volo per vincere la gara delle schiacciate all’All Star Game di Cleveland, un diciannovenne nel weekend dedicato ai cinquanta migliori giocatori della storia NBA, ci stava già comunicando qualcosa.

1997

Viste le potenzialità mostrate durante l’anno da rookie adidas decide che è il momento per creare un modello appositamente per Kobe, nasce così la adidas KB8 (oggi crazy 8), è con questa scarpa che il numero 8 conquista una convocazione per la gara dei grandi all’ All Star Weekend di NYC del 1998, l’ultimo di MJ (per ora) e il primo di Kobe.

1998-1999

Nuovo capitolo della signature line, la KB8 2 (Crazy 8 2) non ha di certo avuto il successo della KB8 forse complice la stagione accorciata dal lockout, ma rimane una scarpa molto interessante e un ideale continuo della linea EQT di adidas nel basket. Il

2000

con le NBA Finals 2000 non arriva solo il primo anello in carriera per Kobe, inizia anche una vera e propria rivoluzione a livello di sneakers. Durante il finale della stagione 2000 infatti KB è protagonista del lancio della Kobe 1 (oggi Crazy 1), una low top monoscocca prodotta con un materiale plastico semirigido. Per anni considerata una delle scarpe più brutte mai prodotte dimenticandosi dell’enorme impatto tecnologocico che ebbe, con la recente retro è stata almeno in parte rivalutata.

2001

Secondo capitolo del three-peat per i Lakers e secondo modello della serie Kobe per adidas. Viene infatti rilasciata la adidas Kobe II, stesso concept del primo modello ma questa volta la scocca rigida lascia spazio anche a delle grafiche oltre al colore tinta unita. Durante l’All Star Game 2002 giocato “in casa” a Philadelphia, Kobe indossa una versione patriottica della Kobe II regalata pochi giorni prima anche ad un ragazzino che sta giocando un torneo poco distante dal Wachovia Center, tale LeBron James.

2002

Terzo anello consecutivo. Ormai Kobe è una star mondiale, nonostante la produzione della adidas Kobe III forse ormai avviata, Bryant decide di pagare una penale ed uscire dal suo contratto con il brand tedesco. Inizia la stagione 2003-2004, probabilmente la più divertente per noi appassionati di sneakers, una delle più amare per Kobe visto l’esito sul campo ed il suo epilogo legato alle famose accuse di stupro.

2004-2005

Al termine del suo anno di free agency Kobe firma un contratto con Nike, che lo rende subito il testimonial dei suoi nuovi modelli derivati dalla tecnologia Huarache: la Nike Zoom Huarache 2k4 e la Nike Zoom Huarache 2k5.

2006

Partendo proprio dalla tecnologia Huarache, nasce la Nike Zoom Kobe 1, primo capitolo della signature line di Kobe. È questo il modello ai piedi di Kobe la notte degli 81 punti contro Toronto ed è questo il modello che anni più tardi darà inizio al Prelude Pack.

2007

La Zoom Kobe II è l’ideale evoluzione della Kobe 1. L’ankle strap è un dettaglio nuovamente recuperato dai modelli Huarache indossati qualche anno prima, anche qui non mancano le soddisfazioni sportive come il titolo di MVP all’All Star Game di Las Vegas del 2007.

2008

Qui parliamo di uno dei miei modelli preferiti della signature line di Kobe. La Nike Zoom Kobe III è un vero e proprio capolavoro per quanto mi riguarda, la tomaia utilizza una tecnologia simile a quella della Air Rejuven8 in cui la parte in textile è sostenuta da un reticolo di plastica esposto. È con questo modello ai piedi che Kobe vince il suo primo e unico titolo di MVP stagionale e porta i Lakers in finale, subendo una cocente sconfitta contro i Boston Celtics dei neonati Big Three.

2008

Nike continua ad utilizzare Kobe come testimonial per nuovi modelli e nuove tecnologie, infatti al termine della stagione 2007/2008 Kobe comincia ad utilizzare la nuovissima Nike Hyperdunk, scarpa ultraleggera prodotta utilizzando una tecnologia nata per le scarpe da corsa, il Flywire. La Hyperdunk verrà ricordata ai piedi di Kobe e di altri componenti del “Redeem Team” a Pechino, dove Team USA torna ai suoi fasti abituali vincendo la medaglia d’oro.

P.S.: Bryant si lesiona il tendine di un dito della mano destra a metà stagione, decide di non operarsi e gioca finale di stagione, Playoffs, Finals e Olimpiadi tirando principalmente con la mano sinistra, teoricamente quella “debole”.

2009

Qui inizia la fase finale della carriera di Kobe per quanto riguarda le sneakers. Disegnata da Eric Avar (designer tra le altre della Foamposite), la Zoom Kobe IV vede l’introduzione del Flywire nel modello signature di Kobe, che ha promosso la tecnologia utilizzata per la Hyperdunk. La Kobe IV infatti si caratterizza per essere una scarpa estremamente leggera e low top, materiali e taglio derivano dai modelli prodotti in quel periodo da Nike Soccer, il calcio per Kobe si rivela essere una fonte di ispirazione oltre che una grande passione. La scelta si rivela vincente, è con questa scarpa infatti che Kobe ed i suoi Lakers tornano in finale e battono gli Orlando magic 4-1.

2010

La Zoom Kobe V è l’ottava scarpa prodotta da Nike per Kobe e porta all’estremo la volontà di Bryant di indossare scarpe estremamente leggere e con una trazione fortissima sul parquet. La Kobe V è ancora più bassa della IV ed ha una tomaia completamente termosaldata (che purtroppo per noi fan tendeva a creparsi a causa dell’usura). Ancora una volta la stagione dei Lakers termina alle Finals, sotto i coriandoli che li incoronano campioni NBA per il secondo anno consecutivo.

2011

La Nike Zoom Kobe VI è una delle preferite sia dai collezionisti, sia dai giocatori. L’utilizzo della tomaia termosaldata è stato migliorato aggiungendo anche un effetto snakeskin in rilievo che diventerà uno dei tratti caratteristici del modello insieme al supporto per il tallone semirigido. È a questo punto che fanno il loro esordio colorazioni che avranno un enorme successo, come la Grinch, la Sunset e le due dedicate al Barcelona.

2012

La Nike Zoom Kobe VII vede l’esordio del Kobe System, un supporto per la caviglia in neoprene integrato nella scarpa che va a sostituire la linguetta. Questo modello non avrà il successo dei precedenti ma raggiungerà i suoi momenti migliori nelle cw Galaxy e Invisibility Cloak, senza dimenticare il successo alle Olimpiadi di Londra.

2013

Purtroppo la Nike Zoom Kobe 8 sarà sempre ricordata come la scarpa indossata da Kobe durante la partita in cui si ruppe il tendine d’achille. A partire da quell’infortunio inizia la fase finale della carriera del Black Mamba. Nonostante ciò la Kobe 8 ebbe un discreto successo, anche grazie all’introduzione dell’Engineered Mesh come materiale per la tomaia.

2014

Nonostante i minuti di Kobe sul parquet in maglia Lakers restassero pochissimi, il successo della Nike Zoom Kobe 9 fu enorme. Il modello è stato lanciato in una versione super high-top nella versione “Masterpiece” al termine del Prelude Pack, una collezione prodotta da Nike per celebrare la legacy di Kobe. La Zoom Kobe 9 è il primo modello da basket ad utilizzare la tecnologia Flyknit.
La versione low Elite fece il suo esordio con le quattro colorazioni HTM lanciate in esclusiva per Nike Stadium Milano durante la design week 2014 in versione estremamente limitata. La Zoom Kobe 9 Low Elite è anche la scarpa ai piedi di Kobe quando supera MJ nella classifica marcatori ogni epoca, uno dei suoi più grandi traguardi in carriera.

2015

La Nike Zoom Kobe X è la scarpa che segna il ritorno a tempo pieno di Kobe Bryant sul parquet. Anche questo modello, come il precedente, è stato rilasciato in diverse versioni prodotte in materiale sintetico termosaldato, flyknit ed engineered mesh, sia nella versione low top che in quella high top.

2016

La Nike Zoom Kobe 11 è il perfetto coronamento di questa fantastica signature line. La scarpa è un capolavoro e fin dal primo istante è una celebrazione della carriera di Kobe Bryant, con colorazioni ispirate a diversi momenti della vita privata e sportiva del Black Mamba.

Author Marco Rizzi